PORTO CESAREO - PORTO CESAREO

PORTO CESAREO
______1935_______
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TRICOLORE
 
PORTO CESAREO
Porto Cesareo, incastonato come una perla nel SALENTO, è situata sul mar Jonio tra Gallipoli e Taranto. Conosciuta fin dai tempi dei romani, è una delle località più attraenti del Salento.
Le spiagge di sabbia bianchissime estese per oltre 18 km e le numerose isolette verdeggianti che si specchiano in un mare cristallino ed incontaminato ci riportano alla mente i paradisi esotici.Tra le isole dell'arcipelago, la più nota è l'isola dei Grande ma comunemente chiamata dai cesarini isola dei Conigli, che può essere raggiunta a piedi partendo dal porto o con le imbarcazioni dei pescatori.
Porto Cesareo ( le Maldive del Salento) è pieno di stabilimenti balneari, dista 23 km da Lecce ( la Firenze del Sud), e a pochi chilometri da  Otranto, Gallipoli, Ugento, Porto Selvaggio, Santa Maria di Leuca e Santa Cesarea Terme.
Tutto il Salento è pieno di piccoli paesi ricchi di chiese, musei e itinerari culturali (es. Nardò, Galatina, Maglie, Copertino, Veglie, Manduria ecc.)
IL SALENTO,  è una regione peninsulare della Puglia sud-orientale bagnata ad est dal mar Adriatico e ad ovest dallo Ionio. Il Salento geografico corrisponde alla vecchia Terra d'Otranto che comprendeva tutta la Provincia di Lecce, quasi tutta quella di Brindisi e parte di quella di Taranto. Nel Salento l'artigianato, rappresenta oggi una delle realtà produttive ed economiche della zona, ed è in forte ripresa soprattutto per la forte unione che c’è fra lo stesso e il turismo.L’artigianato può essere considerato come un fenomeno integrato e radicato cultura salentina. Non rinnegando il passato, il territorio ha visto vecchio e nuovo mescolarsi ed integrarsi attraverso gli usi e il folklore; tanto che gli artigiani si esprimono da sempre seguendo i canoni dell'arte popolare. Il Salento, è da sempre una terra ricca di cultura e tradizioni, dove sacro e profano, convivono nelle numerose sagre e feste patronali che animano per lo più i mesi estivi, ma che numerose si susseguono nel corso degli anni. Le Feste per il Santo Patrono, le celebrazioni per la Settimana Santa, il Carnevale, le fiere e le tante sagre sono gli esempi di questo profondo e vitale retroterra culturale.
La cucina salentina è  una cucina povera per gli ingredienti usati, a partire dalla  farina poco raffinata, per l'uso di  verdure coltivate e selvatiche che la terra salentina può offrire, insieme con gli altri prodotti della terra come le  lumache, il  pesce e tanti altri prodotti tipici contadini.
La musica-Da alcuni anni stiamo assistendo, in tutto il Salento, ad un fenomeno di notevole importanza sociale e culturale: la riscoperta della musica popolare e della "pizzica”. La pizzica, oltre ad essere suonata nei momenti di  di singoli gruppi familiari o di intere comunità locali, costituiva anche il principale accompagnamento del  tarantismo. Essa, quindi, veniva eseguita da orchestrine composte da vari strumenti - tra i quali emergevano il tamburello, il  violino e la fisarmonica per le loro caratteristiche ritmiche e melodiche - con lo scopo di " esorcizzare" le donne  tarantate e guarirle, attraverso il  ballo che questa  musica frenetica scatenava, dal loro male. La pizzica, suonata per giorni o addirittura settimane per la cura delle tarantate, aveva spesso caratteristiche proprie, che la differenziavano da quella suonata per il ballo. La "pizzica tarantata" o come la chiamavano alcuni, la "taranta", era infatti eseguita con un  ritmo in genere più accelerato rispetto a quella classica suonata per il ballo,  capaci di "scazzicare" (ossia stimolare) più facilmente la tarantata grazie al carattere ridondante e malinconico che le tonalità minori appunto posseggono. Oggi il tarantismo è completamente scomparso ad eccezione del Salento, dove ancora oggi è ballata ed ogni anno si "festeggia la festa della taranta", si registra una grande attenzione per il fenomeno, tanto che si sono moltiplicati gli studi sia a carattere storiografico che antropologico nel settore.
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LA  STATUA   DI  THOT
Il 12 gennaio del 1932, il pescatore Raffaele Colelli di Porto Cesareo (Fig. 2-1) insieme con il fratello Chicco Colelli e l'amico Eupremio Alemanno, all' altezza dello scoglio della "Malva" a circa 5 metri di profondità, pescano con la loro rete una statuetta alta 36 cm. che sembra raffigurare una scimmia.
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